Ho sempre amato leggere: i libri sono stati il mio nascondiglio quando avevo voglia di stare con me.
A volte mi respingevano, mi cacciavano via, non mi volevano…forse ero io che rifiutavo la mia stessa presenza.
Altre volte mi accoglievano per giornate intere ed allora, nascosta in una stanza, nel letto, in cucina o nel retrobottega stavo con loro ore e ore, immersa nelle parole, inebriata o forse meglio dire ubriaca di parole.
Che bella sensazione mi restava addosso nei giorni seguenti, pareva di camminare sollevati da terra, su una nuvola, su quella famosa “nuvoletta” da cui scesi tanti anni fa.
La magia era proprio questa: sparivano i filtri davanti agli oggetti e alle persone.
Mi colpiva lo sguardo sereno di un signore anziano che, passeggiando sul marciapiede, cercava oltre la porta un mio saluto, i segni del tempo sulla mano di una donna a cui porgevo un bouquet, la sfumatura del cielo che vedevo attraverso gli alberi al di la dalla vetrina.
Imparavo cosi, ogni volta e ogni volta me ne dimenticavo pochi giorni dopo, la “bellezza del mio mondo”:
i minuti appena sveglia davanti alla mia insostituibile tazza di latte e caffè ancora imbambolata di sonno,
la tenerezza delle mani che sfiorano le guance dei miei bambini ancora addormentati e che non vogliono saperne di svegliarsi,
la mia agenda che mi aspetta ogni mattino sul bancone, rigorosamente aperta e che mi parla dei miei sogni e mi aiuta a trasformarli in progetti,
la giostra di fiori accanto a me: sempre gentili, sempre delicati,
il mio tintinnante mazzo di chiavi,
le mie amate sedie trasparenti testimoni silenziose di tante parlate, di tante vocine, di tanti capricci e di infinite parole d’amore.
E’ il mio mondo.